Oro usi e costumi

pezzi oroL’oro è il più rinomato metallo prezioso, di colore giallo, tenero, duttile e pesante, ha numero atomico 79, simbolo Au, da aurum (parola latino).
Nessun acido riesce ad attaccarlo, con esclusione dello ione cianuro e dell’acquaragia. Si può trovare in natura sotto forma di pagliuzze, solitamente nei depositi alluvionali, o di pepite.

Conosciuto e considerato raro fin dalla preistoria, l’oro è forse stato il primo metallo usato come ornamento e per la fabbricazione di oggetti sacri. Gli egiziani erano grandi produttori del giallo metallo, e ne scrivono già tremila anni prima della nascita di Cristo. Nella Bibbia l’oro è citato più volte già nell’Antico Testamento. Nei Vangeli viene raccontato che, insieme all’incenso e alla mirra, è uno dei doni che i Magi portano a Gesù.

Le prime miniere d’oro conosciute si trovavano sul Mar Nero e furono sfruttate fin dai tempi del mitico Re Mida. Una conosciutissima leggenda narra che tutto ciò che il sovrano toccava si trasformava in oro.

Nel sesto secolo a.C. furono coniate le prime monete auree dal re della Lidia: Creso, il cui nome ancora oggi è usato per indicare una persona molto ricca.

Alcuni secoli più tardi gli alchimisti tentarono di trasformare metalli vili in oro, con l’aiuto della mitica e mai trovata pietra filosofale. Cagliostro, nel Settecento, dichiarò di possederne una e di essere capace di eseguire la tanto agognata trasformazione.

La scoperta delle Americhe e i racconti riguardanti gli ornamenti in oro indossati dagli indigeni, portarono molte persone a recarsi nel Nuovo Mondo in cerca di ricchezza facile. I cercatori d’oro setacciavano, nel vero senso della parola, i fiumi per raccogliere pagliuzze e granelli. I più fortunati erano quelli che riuscivano a trovare pepite, ovvero sassi composti da oro quasi puro. Nel 1869, in Australia, ne venne trovata una di quasi ottanta chili dalla quale vennero ricavati oltre settanta chili di oro puro. In un hotel di Las Vegas è esposta al pubblico una pepita di circa ventisette chili.

L’oro non si trova quasi mai puro ma associato a quarzo oppure pirite, calaverite o altri solfuri minerali. I giacimenti vengono chiamati filoni o vene. Persino nell’acqua di mare si può trovare dell’oro ma in concentrazioni talmente basse che non è conveniente estrarlo.

Si ha un utile economico se l’oro è presente in quantità di almeno mezzo grammo per tonnellata di minerale ovvero 0,5 ppm (parti per milione). Nelle grandi miniere la concentrazione media oscilla tra 1 e 5 ppm. Si tratta comunque di quantità non visibili ad occhio nudo.

Le miniere più grandi e quelle più profonde si trovano in Sudafrica. Nel Paese vengono estratti i due terzi dell’intera produzione mondiale. Giacimenti sono presenti negli Stati Uniti, in Perù, in Russia e in Australia.
Negli ultimi anni la Cina ha superato la produzione del Sudafrica.

Quasi tutto l’oro estratto nel mondo, dall’antichità ad oggi, è ancora in circolazione. In Italia esistono pochissime miniere d’oro, attualmente non sfruttati per motivi di sicurezza, costi e problemi ambientali. Pur non producendolo il nostro Paese lo trasforma, lavorando quasi cinquecento tonnellate ogni anno.

L’estrazione è comunque regolata per non farne crollare il prezzo.

Da quasi un secolo il prezzo dell’oro viene stabilito due volte al giorno dalla Borsa di Londra, alle 10 e 30 del mattino e alle ore 15, ora locale. Un team di banche, cinque per l’esattezza, controlla la richiesta e l’offerta mondiale e decide di conseguenza.

L’oro viene usato come riserva valutaria da molti Paesi, per rendere più stabile la moneta. In alcuni Stati è vietato possedere oro in lingotti o comunque in quantità elevate. Fino ad alcuni anni fa anche in Italia era legale solamente il possesso di monete, oro lavorato, o lingotti con un peso non superiore ai cento grammi.

L’unità di misura della purezza dell’oro è il carato, rappresentato con la lettera K. L’oro puro è a 24 carati.
Di norma per i gioielli si usa un metallo a 18 K, con una percentuale superiore, a causa della malleabilità, la lavorazione sarebbe impossibile. Naturalmente il valore del monile dipende dal secondo metallo usato per la lega. I metalli usati per formare leghe possono modificarne l’originale colore giallo. In unione con il rame l’oro assume un colore rossastro, verde se in lega con il ferro e tendente al viola con l’alluminio. Per ottenere oro bianco viene usato platino.

Altri utilizzi del prezioso metallo:

Essendo un ottimo conduttore di elettricità, molto malleabile e non essendo soggetto ad ossidazione, l’oro viene utilizzato per costruire parti elettroniche di dimensioni microscopiche.
L’oro colloidale viene usato a scopo medico per l’elettroforesi e nella pittura delle ceramiche.
Alcuni satelliti artificiali ne sono rivestiti per sfruttare la capacità riflettente.
In ambito fotografico viene usato per i viraggi.
Alcuni stoffe sono tessute con fili d’oro per renderle preziose.
Lamine sottilissime sono usate per decorare particolari piatti d’alta cucina.
Gli atleti delle Olimpiadi ricevono una medaglia d’oro, massimo premio per l’eccellenza sportiva.
Il più classico pegno d’amore è rappresentato da un anello d’oro.

Gioielli meglio oro o argento?

oro argentoQuando si decide di acquistare un gioiello si cerca sempre di capire se è meglio orientarsi verso un monile in oro oppure in argento. Le differenze fra queste due leghe sono svariate: si parte dalla lavorazione differente fino ad arrivare alle quotazioni sul mercato e conoscere meglio queste informazioni sicuramente aiuterà a fare una scelta oculata, ponderata ed intelligente.

La tecnica di fusione dell’oro è antica e immutata nel corso dei secoli e le prime tracce di questa lavorazione risalgono addirittura al periodo neolitico. L’oro viene trattato per dare forma ad oggetti sia grandi che piccoli. Questo prezioso metallo viene fuso dentro forni appositi che raggiungono la temperatura di 1064°C, con questo calore l’oro diventa liquido e travasato poi in un crogiolo dove sono aggiunte infinitesimali quantità di salnitro e borace che servono da antiossidanti e da diluenti. Successivamente il crogiolo viene prelevato dalla fornace e si procede con la colatura entro contenitori chiamati staffe unti con olio di lino che solitamente sono in ghisa oppure in grafite. Si ottiene in questo modo una verga che sarà poi analizzata per stabilirne la purezza. Si ottiene alla fine uno speciale lingotto in forma grezza che sarà poi brillantato e lucidato attraverso un bagno nell’acido solforico. L’ultima fase è quella del lavaggio.

Esistono diverse classificazioni dell’oro:
si chiama verde quando è formato da 75% di oro, da 12,5% argento e da 12,5% rame.
Si trova poi l’oro giallo che si compone di oro al 75%, di 12% di argento e infine di 13% rame. Possiamo trovare anche l’oro rosa che è creato da una parte del 75% di oro, da 6,5-5% di argento e per ultimo da 18,5-20% di rame.
L’oro rosso è composto di 75% di oro, 4,5% di argento e 20,5% di rame.
Per ultimo bisogna citare l’oro bianco che è composto dal 75% di oro, da 25% di nichel, palladio o argento.

L’argento invece fonde ad una temperatura minore pari a 962°C sempre in forni appositi per ridurlo allo stato liquido. In questo modo si ottengono dei lingotti che non sono mai puri in quanto l’argento è una lega e ha diverse classificazioni riguardanti la percentuale presente in ogni pezzo formato.

Solitamente i gioielli in argento hanno il titolo di 925 o 800. Il Silver è composto da 925 parti in argento e il rimanente in un diverso metallo solitamente zinco oppure rame. C’è anche la classificazione 800 in puro argento e nelle restanti 200 parti composto da altri metalli. Prendendo in considerazione tutte queste informazioni relative ad un futuro acquisto di un gioiello ci si può indirizzare verso l’argento o l’oro. Naturalmente conta anche molto il gusto personale e la motivazione per la quale si sta decidendo di comprare un anello, una collana, un paio di orecchini o un bracciale.

Nel caso si voglia fare un investimento bisogna anche valutare il valore di questi due metalli sul mercato azionario. Considerato che l’argento ha sempre un buon valore di mercato è sicuramente l’oro a valere di più. Sono diverse le motivazioni perché l’oro vale molto di più dell’argento. Per prima cosa il metallo giallo non è soggetto a corrosione e può essere fuso un’infinita quantità di volte difatti viene considerato il metallo nobile per eccellenza grazie a queste sue grandi ed uniche caratteristiche. Fin dai tempi antichi l’uomo lo ha considerato un valore assoluto utilizzandolo come una moneta di scambio. Inoltre è un materiale raro ed è il miglior conduttore sia di elettricità che di calore tanto da venir utilizzato nella telefonia mobile per la creazione di dispositivi sempre più all’avanguardia e tecnologici.

In tempi di crisi è anche stato eletto come il bene di rifugio più importante perché mantiene il suo valore inalterato anche nelle fasi più critiche di una crisi economica. L’oro è quindi uno fra i beni economici mondiali più liquidi e perciò può essere istantaneamente venduto in ogni parte del globo il che non vale per azioni e titoli di qualsiasi società o ente. Ecco quindi svelati i motivi del valore maggiore del metallo biondo rispetto all’argento. Per un investimento sicuro quindi sarebbe meglio sempre acquistare gioielli in oro che col passare del tempo potrebbero aumentare anche il loro valore.