Quotazione gioielli usati

valutazione oroI motivi che inducono a liberarsi dei propri gioielli, non sempre sono da ricercarsi nella crisi, spesso si tratta di oggetti che non ci piacciono più, che sono passati di moda o peggio che ricordano una persona che è meglio dimenticare.

Qualunque siano le motivazioni arriva il momento in cui, aprendo un cassetto si scopre di avere un piccolo tesoretto, fatto di anelli, collane, bracciali e tanto altro ancora, che possono essere trasformati in denaro contante.

I soggetti legalmente accreditati all’acquisto, sono i compro oro e i banco metalli, attività autorizzate a ritirare i beni preziosi e a convertirli in valuta, da corrispondere immediatamente al venditore.

Il processo sembra di estrema facilità, e lo è a patto di rispettare semplici ma basilari regole.

Una vendita, affinché sia proficua deve essere preceduta, da una attenta informazione, mirata a stabilire le situazioni migliori per ricavare il massimo denaro.

Che sia un semplicissimo anello o un numero consistente di gioielli, prima di recarsi da un compro oro, bisogna pesare da se gli oggetti. Basterà una semplicissima bilancia pesa alimenti, meglio se digitale. Questo serve come contraddittorio, è una base sulla quale regolare la proposta dell’acquirente, che potrebbe differire dalla vostra. Questo accade, purtroppo, perché non tutti i compro oro sono gestisti da personale onesto, ed è per questo motivo che è sempre bene rivolgersi ai grandi gruppi, a chi fa di mestiere questo lavoro, lo fa da tempo e con serietà, soggetti monitorati dagli organi competenti, che garantiscono trasparenza e correttezza.

Stabilito il peso, si procede con la ricerca dell’attività più comoda e più vicina. Si può utilizzare il web, la rete è piena di proposte e offerte allettanti. Valutate le credenziali, ricercate anche tra i feedback dei clienti che hanno lasciato la loro impressione, va posta attenzione ai servizi offerti, tra i quali la possibilità di poter bloccare il prezzo di acquisto.

Il prezzo dell’oro subisce nell’arco dello stesso giorno due cambiamenti, determinati dal fixing dell’oro, cioè la quotazione ufficiale sul mercato di Londra, tradizione che si ripete da oltre due secoli. Due gli orari di riferimento: le 10,30 e le 15,00 ora di Londra.

Conoscere questo dato, permette di valutare se la migliore quotazione oro proposta è effettivamente in linea con il fixing dell’oro. Infatti, spesso e volentieri non tutti i compro oro espongono il valore quotato in quel momento, così da trarre in qualche modo in inganno il venditore.

Il servizio cui accennavamo e cioè quello del blocco della quotazione, permette di poter effettuare la vendita al prezzo pattuito senza subire un decremento del valore a causa dell’oscillazione dell’oro.

Se non si ha dimestichezza con il web, lo stesso discorso vale per un giro fisico e di persona, nei vari banco metalli e compro oro, valutare e informarsi con attenzione.

Stabilito il prezzo, la miglior quotazione e la coerenza del peso degli oggetti con il vostro, si procede alla vendita che deve essere pagata e liquidata contestualmente alla consegna degli oggetti al compratore. La legge antiriciclaggio stabilisce che, oltre i 999,00 euro i pagamenti devono essere fatti con bonifici o con assegni. Sotto questa cifra, si può procedere con il contante. Questa precisazione può essere utile nel caso in cui non si voglia far intercedere il proprio istituto bancario, e per fare questo basterà vendere in più riprese tanto da rimanere sotto la soglia stabilita, ovviamente esponendosi al rischio del cambiamento del prezzo dell’oro. E’ importante richiedere sempre una ricevuta, anche se bisogna precisare che non è obbligatoria. In ogni caso è una tutela utile nel caso di fraintendimento e anche dal punto di vista legale.

I documenti necessari sono una carta d’identità in corso di validità o documento equivalente, e il codice fiscale. Gli operatori che non richiedono questi documenti e non verificano la vostra identità, commettono un reato perseguibile a norma di legge. I documenti presentati saranno fotocopiati e allegati a una autocertificazione che firmerete, che in pratica attesta che siete i legittimi proprietari dei beni che mettete in vendita.

La vendita dell’oro di famiglia non genera ricavi cumulabili nella dichiarazione dei redditi e non c’è quindi obbligo di dichiararne né la vendita né il ricavo.

Questa in sintesi, una breve serie di utili consigli che possono evitare noiosi contrattempi ma che soprattutto conducono a una vendita consapevole e ponderata che consentirà un ricavo buono e soddisfacente.