Compro oro: quello che spesso non sappiamo

collana oroIn un passato, neanche troppo lontano, chi, per necessità personale, aveva bisogno di vendere gioielli e vari oggetti preziosi, si rivolgeva, quasi furtivamente, al banco dei pegni o, al massimo, ad un gioielliere pregandolo di conservare il segreto. Era quasi un disonore disfarsi dell’oro e molto spesso non essendoci delle vere e proprie regole di vendita, le persone erano obbligate ad accettare prezzi sottostimati.

Per fortuna i tempi sono cambiati e da qualche tempo sono arrivati i Compro Oro che lavorano alla luce del sole. Chi decide di vendere lo fa per i più svariati motivi e non solo per bisogno materiale. Non solo gioielli di famiglia, ma anche preziosi che non interessano più e che finirebbero in fondo ad un cassetto, oppure pezzi di catenine o bracciali che non servono a niente, per non parlare dei denti d’oro. Ma non mancano pezzi di argenteria che fanno bella figura nella bacheca di un museo ma che in un casa obbligano i proprietari a pulirli periodicamente senza usarli.

I Compro Oro sono attività che risolvono in maniera soddisfacente le richieste di una ampia clientela. Si tratta di un giro di affari molto vasto e che ha bisogno di molta chiarezza proprio a causa degli oggetti trattati. Per tutelare chi vende ma anche chi compra, esiste una regolamentazione molto particolare. Per cominciare tutti gli addetti facenti parti di un compro oro devono rispondere a precisi requisiti di onorabilità e l’ attività deve avere un capitale interamente versato di almeno 120.000 euro. Per ogni pezzo acquistato, di qualsiasi cosa si tratti, l’acquirente ha l’obbligo di annotare su un apposito registro del commercio dei beni usati preziosi, numerato e vidimato dalla Questura, le generalità del venditore e le caratteristiche del pezzo ceduto, che deve anche essere fotografato. Per dieci giorni l’oggetto non può essere venduto e neanche fuso. Tutto questo per eliminare il riciclaggio di merce proveniente da furti.

I Compro Oro non possono fondere i metalli preziosi in maniera autonoma ma devono rivolgersi ad un Banco Metalli che è in possesso delle autorizzazioni necessarie a poter operare in tale settore. E’ importante ricordare che i Compro Oro sono attività eco-friendly. L’estrazione dell’oro e di altri materiali o pietre preziose, richiede un grande dispendio di energie e l’uso di sostanze altamente inquinanti come, per esempio, il cianuro. Riciclare oro e simili aiuta a contenere l’inquinamento.

Visto l’andamento del prezzo dell’oro con picchi anche significativi nel giro di poche ore, molte persone si trovano a ricavare dai loro preziosi più di quanto avessero speso per acquistarli. Da non dimenticare che l’oro così come l’argento ed il platino, non sono utilizzati solamente per la produzione di oggetti preziosi, ma vengono usati per costruire parti di macchinari di precisione, dispositivi medici e molti altri prodotti legati all’elettronica. Quindi il riutilizzo di tali metalli nobili è ancora più necessario. Esistono società che si occupano esclusivamente del recupero di oro, argento e platino da questi macchinari.

Ritornando ai Compro Oro si deve precisare che su un oggetto acquistato ed in seguito rivenduto ad un prezzo ovviamente maggiore, l’IVA applicata viene calcolata solamente sulla differenza tra i due prezzi, con notevole risparmio per l’acquirente finale. A parole sembra molto complicato, in effetti tutto il commercio riguardante i metalli preziosi è regolamentato dalla Legge n. 7 del 17 gennaio 2000: Nuova disciplina del mercato dell’oro, anche in attuazione della direttiva 98/80/CE del Consiglio, del 12 ottobre 1998, che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 16 del 21 gennaio 2000. Il primo articolo tratta specificatamente del commercio dell’oro e ne bastano solamente altri cinque, compreso il sesto e ultimo riguardante l’abrogazione di alcune norme, che con termini facilmente comprensibili non lascio addito a dubbi e permette a tutte le persone oneste di rivolgersi con fiducia ai Compro Oro.

Quotazione gioielli usati

valutazione oroI motivi che inducono a liberarsi dei propri gioielli, non sempre sono da ricercarsi nella crisi, spesso si tratta di oggetti che non ci piacciono più, che sono passati di moda o peggio che ricordano una persona che è meglio dimenticare.

Qualunque siano le motivazioni arriva il momento in cui, aprendo un cassetto si scopre di avere un piccolo tesoretto, fatto di anelli, collane, bracciali e tanto altro ancora, che possono essere trasformati in denaro contante.

I soggetti legalmente accreditati all’acquisto, sono i compro oro e i banco metalli, attività autorizzate a ritirare i beni preziosi e a convertirli in valuta, da corrispondere immediatamente al venditore.

Il processo sembra di estrema facilità, e lo è a patto di rispettare semplici ma basilari regole.

Una vendita, affinché sia proficua deve essere preceduta, da una attenta informazione, mirata a stabilire le situazioni migliori per ricavare il massimo denaro.

Che sia un semplicissimo anello o un numero consistente di gioielli, prima di recarsi da un compro oro, bisogna pesare da se gli oggetti. Basterà una semplicissima bilancia pesa alimenti, meglio se digitale. Questo serve come contraddittorio, è una base sulla quale regolare la proposta dell’acquirente, che potrebbe differire dalla vostra. Questo accade, purtroppo, perché non tutti i compro oro sono gestisti da personale onesto, ed è per questo motivo che è sempre bene rivolgersi ai grandi gruppi, a chi fa di mestiere questo lavoro, lo fa da tempo e con serietà, soggetti monitorati dagli organi competenti, che garantiscono trasparenza e correttezza.

Stabilito il peso, si procede con la ricerca dell’attività più comoda e più vicina. Si può utilizzare il web, la rete è piena di proposte e offerte allettanti. Valutate le credenziali, ricercate anche tra i feedback dei clienti che hanno lasciato la loro impressione, va posta attenzione ai servizi offerti, tra i quali la possibilità di poter bloccare il prezzo di acquisto.

Il prezzo dell’oro subisce nell’arco dello stesso giorno due cambiamenti, determinati dal fixing dell’oro, cioè la quotazione ufficiale sul mercato di Londra, tradizione che si ripete da oltre due secoli. Due gli orari di riferimento: le 10,30 e le 15,00 ora di Londra.

Conoscere questo dato, permette di valutare se la migliore quotazione oro proposta è effettivamente in linea con il fixing dell’oro. Infatti, spesso e volentieri non tutti i compro oro espongono il valore quotato in quel momento, così da trarre in qualche modo in inganno il venditore.

Il servizio cui accennavamo e cioè quello del blocco della quotazione, permette di poter effettuare la vendita al prezzo pattuito senza subire un decremento del valore a causa dell’oscillazione dell’oro.

Se non si ha dimestichezza con il web, lo stesso discorso vale per un giro fisico e di persona, nei vari banco metalli e compro oro, valutare e informarsi con attenzione.

Stabilito il prezzo, la miglior quotazione e la coerenza del peso degli oggetti con il vostro, si procede alla vendita che deve essere pagata e liquidata contestualmente alla consegna degli oggetti al compratore. La legge antiriciclaggio stabilisce che, oltre i 999,00 euro i pagamenti devono essere fatti con bonifici o con assegni. Sotto questa cifra, si può procedere con il contante. Questa precisazione può essere utile nel caso in cui non si voglia far intercedere il proprio istituto bancario, e per fare questo basterà vendere in più riprese tanto da rimanere sotto la soglia stabilita, ovviamente esponendosi al rischio del cambiamento del prezzo dell’oro. E’ importante richiedere sempre una ricevuta, anche se bisogna precisare che non è obbligatoria. In ogni caso è una tutela utile nel caso di fraintendimento e anche dal punto di vista legale.

I documenti necessari sono una carta d’identità in corso di validità o documento equivalente, e il codice fiscale. Gli operatori che non richiedono questi documenti e non verificano la vostra identità, commettono un reato perseguibile a norma di legge. I documenti presentati saranno fotocopiati e allegati a una autocertificazione che firmerete, che in pratica attesta che siete i legittimi proprietari dei beni che mettete in vendita.

La vendita dell’oro di famiglia non genera ricavi cumulabili nella dichiarazione dei redditi e non c’è quindi obbligo di dichiararne né la vendita né il ricavo.

Questa in sintesi, una breve serie di utili consigli che possono evitare noiosi contrattempi ma che soprattutto conducono a una vendita consapevole e ponderata che consentirà un ricavo buono e soddisfacente.