Quando conviene vendere l’oro?

oroNon sempre ci si rende davvero conto di quanto oro inutilizzato si possiede. Basta fare un semplice esperimento per avere, molto probabilmente, una piacevole sorpresa. Tiriamo fuori dai cassetti, dai portagioie e da tutti i posti in cui mettiamo i nostri gioielli tutto ciò che non mettiamo. Alcune cose saranno spaiate, come gli orecchini; altre non ci andranno più perché sono regali ricevuti da piccoli, come i bracciali della prima comunione o le collanine. Altre cose ci potrebbero andare come misura, ma ormai non ci piacciono: lavorazioni e stili che non riteniamo adatti alla nostra personalità. Qualcosa probabilmente è rotto ed avrebbe necessità di essere aggiustato. Se prendiamo tutti questi oggetti in oro e li poniamo su una bilancia, vediamo che il peso non è affatto insignificante. Pur togliendo eventuali pietre e parti che non sono in oro, resteranno di sicuro molti grammi che, moltiplicati per il prezzo dell’oro, formano una bella cifra.
Spesso non ci si rende conto che i grammi si sommano facilmente e l’oro è davvero, come dicevano i nonni, il bene di riserva per eccellenza.

Ma come comportarsi una volta che abbiamo visto che disponiamo di un discreto gruzzolo in gioielli? Non è difficile farlo fruttare al meglio: l’importante è conoscere alcuni semplici accorgimenti che permettono di ricavare il massimo dal nostro oro, facendolo fruttare nel modo più remunerativo. Il primo passo è quello di scegliere a chi vendere l’oro. I tanti compro oro che si trovano in ogni città e paese rendono più semplice la vendita, purché però si scelgano con attenzione. Ci sono alcune caratteristiche che un compro oro serio deve avere e che dobbiamo ricercare quando vogliamo decidere a chi affidarci.
Innanzitutto, limiteremo la ricerca a quei negozi che sono facilmente raggiungibili. Sicuramente ce ne saranno diversi nel nostro abituale raggio d’azione. In questo, internet può aiutare molto, permettendo in tutta comodità di verificare quali catene di compro oro specializzati che offrono la massima quotazione oro ci sono nelle zone vicine a noi.

Una volta che abbiamo preso la decisione di vendere gioielli usati e ce li troviamo tutti davanti, la cosa migliore che possiamo fare è quella di pesarli. Possiamo usare la bilancia più precisa che abbiamo in casa, in modo da avere un’idea che, seppure approssimativa, ci fa capire di quanti grammi d’oro disponiamo. A questo punto cerchiamo su internet il prezzo dell’oro; non è affatto difficile poiché sono molti i siti che riportano il prezzo dell’oro, aggiornandolo in continuazione. Online possiamo anche inserire il peso del nostro oro e avere subito il calcolo di quanto possiamo ricavarci. Se abbiamo dubbi sulla caratura, può essere utile sapere che la maggior parte dei gioielli è in oro 18 carati.
Alcuni siti di compro oro permettono di bloccare il prezzo d’acquisto che ci sembra più conveniente, in modo da recarsi con calma il giorno dopo a verificare se ci conviene vendere. Bloccare il prezzo online non è vincolante e non ci obbliga ad alcunché, se cambiamo idea.

Visitare il negozio compro oro serve a renderci conto della serietà del compratore, ma anche del ricavo effettivo che possiamo avere. Un serio negoziante ci chiederà i documenti e peserà l’oro in nostra presenza, proponendoci la sua offerta. Siamo liberi di accettare o rifiutare, o anche di ritornare dopo aver sentito altri negozianti. Quando siamo convinti e decisi a vendere, potremo avere soldi in contanti se la cifra non supera i 2.999 euro, oppure la differenza con altro pagamento. Quel che è certo è che saremo un po’ più ricchi e soddisfatti.
E’ facile, con l’oro dimenticato nei cassetti, ricavare la cifra per permettersi un nuovo pc o un tablet; si arriva facilmente a potersi permettere un viaggio tanto desiderato che lascerà ricordi che vanno ben oltre il fatto di tener chiuso l’oro nel mobile a casa.
Con i soldi ricavati da oggetti a cui non si pensa e che spesso dimentichiamo di avere, è possibile regalarsi emozioni, oppure risolvere problemi tangibili che ci assillano.
Non ci si pente di aver trasformato in soldi contanti quegli oggetti che, in fondo, ci sono stati regalati perché ci facessero felici.