Cosa determina il prezzo dell’oro?

compro oro romaL’oro fa parte dei beni inclusi nella categoria delle cosiddette “commodities”, ossia quelle materie prime che, in virtù del loro valore commerciale, vengono quotate nei mercati globali. Il metallo giallo è uno tra i più preziosi al mondo, specialmente nel settore degli investimenti, e per questo motivo viene spesso definito come “bene rifugio” per eccellenza.

Le caratteristiche dell’oro
L’oro ha sempre posseduto una rilevanza notevole per privati, per le banche e anche per il bilancio di interi Stati. Si tratta infatti di un bene che possiede delle qualità particolari, soprattutto per quel che riguarda la rarità, la resistenza e la purezza. Le sue peculiarità contribuiscono ad aumentare il suo pregio: l’oro è infatti utilizzato per le produzioni nel settore del lusso, ma anche in ambito industriale e tecnologico, senza dimenticare la sua importanza dal punto di vista finanziario.
Il valore di questo bene, così come quello di altre commodities, oscilla nel tempo ed è influenzato da diverse variabili, sia di natura geo-politica che commerciale. Tuttavia, tali variazioni sono meno marcate per ampiezza rispetto a quelle fatte registrare da altri asset, per cui gli investitori tendono ad utilizzarlo strategicamente per proteggere il proprio capitale. Ad esempio, investire importi consistenti sulle valute internazionali potrebbe fruttare profitti altrettanto considerevoli, ma il rischio connesso a queste operazioni è elevato, a causa della volatilità delle quotazioni delle monete. Chi possiede oro può invece essere sicuro che la sua valutazione non sarà oggetto nè di forti speculazioni, nè di drastiche quanto svantaggiose svalutazioni.

Su che cosa si basa il prezzo dell’oro
L’oro è un metallo presente in diverse parti del pianeta. Le suo quotazioni sono definite dalle Borse mondiali, al pari di qualsiasi prodotto commerciale quotato nei mercati. Ma in base a quali criteri vengono espresse?
Anzitutto, va precisato che il loro valore si riferisce a contratti (detti “futures”), la cui compravendita si svolge presso il COMEX, uno dei più influenti mercati di commodities del mondo. Si tratta di una divisione del New York Mercantile Exchange (NYMEX), la Borsa che si occupa delle negoziazioni degli asset energetici e dei metalli preziosi.
Per conoscere la quotazione aggiornata di questo metallo, si può consultare uno dei tanti siti specializzati di finanza e digitare la sigla “GC” (simbolo dei contratti dell’oro) nel motore di ricerca degli asset. Il valore dei futures potrà essere espresso in dollari o euro e si riferisce all’unità di misura dell’oncia (“troy ounce”), che equivale a 31,10 grammi.
Come tutti i prodotti quotati nei marcati, anche l’oro è soggetto alle leggi della domanda e dell’offerta, che ne determinano il prezzo.
Industria mineraria aurifera è particolarmente attiva, sebbene negli ultimi anni abbia attraversato delle difficoltà a causa della scarsità delle vene.
I principali Paesi estrattori sono la Cina, il Sudafrica, gli Stati Uniti e l’Australia, ma ricchi giacimenti sono situati anche in territorio canadese e russo. In questo momento, la domanda supera l’offerta e per via di queste dinamiche il valore dell’oro tende a rimanere alto.
La solidità delle sue quotazioni lo rendono una sorta di “porto sicuro” per gli investitori. Quando ad esempio il valore del dollaro scende, quello dell’oro sale, dimostrazione del fatto che gli investitori si “rifugiano” acquistando futures GC, il cui valore è sicuramente più stabile.

Le quotazioni dell’oro: andamento storico
Sin dai tempi antichi, i popoli utilizzavano l’oro come preziosa moneta di scambio, grazie alla purezza, alla rarità e alla particolarità di questo materiale, qualità che consentivano di veicolare ingenti ricchezze.
Osservando le quotazioni storiche in epoca moderna, va citato il 15 agosto del 1971, una data epocale che ha determinato uno spartiacque nella valutazione dell’oro. Fu allora infatti che il presidente statunitense Richard Nixon comunicò pubblicamente l’intenzione di sganciare il dollaro dall’oro, decisione che provocò una rapida impennata delle quotazioni del metallo giallo. Nel 1980, il prezzo dell’oro raggiunse gli 850 dollari all’oncia.
Il valore dei contratti auriferi scese tuttavia progressivamente nel corso dei decenni successivi, per poi risalire prepotentemente oltre la soglia dei 1000 dollari dopo il 2008. Il prezzo massimo venne raggiunto tra il 2011 e il 2012, con quotazioni intorno ai 1800 dollari, alle quali seguirono fasi alternate di rialzo e ribasso.
Nel 2018, il prezzo dell’oro si colloca intorno ai 1000 euro per oncia, ossia circa 35 euro per grammo.